ARSA – Recensione del Film dei Masbedo ancora in Tour nei Festival e nelle Arene Estive

ARSA – Recensione del Film dei Masbedo ancora in Tour nei Festival e nelle Arene Estive

Arsa: presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024 e vincitore del premio innovazione 2025 agli Arthouse Awards del Cinema Farnese di Roma, continua il suo viaggio tra festival internazionali e arene italiane di questa piccola e affascinante opera intrisa del facino del mediterraneo.

Arsa (interpretata in maniera affascinante dalla esordiente Gala Zohar Martinucci) è una diciottenne solitaria che vive in una casupola su un’isola (Stromboli), immersa in una riserva naturale vive di raccolta e dell’arte che elabora nel suo piccolo atelier colmo di oggetti trovati sulla spiaggia. Una vita rurale la sua, totalmente estranea dal mondo digitale e consumistico, Il cui unico contatto col resto dell’umanità avviene attraverso l’arrivo dei turisti sull’isola che osserva silenziosamente attraverso il suo binocolo. Il suo buen ritiro è improvvisamente alterato dall’arrivo sull’isola di tre giovani, tra cui Andrea (Jacopo Olmo Antinori). Andrea – anc’esso in fuga da sé stesso a causa di un lutto personale – inevitabilmente contamina la routine di Arsa evidenziando che anche dove la solitudine è cercata e consapevole permane al fondo un indomabile desiderio di contatto intimo con l’umanità.

Visivamente ammaliante, anche grazie alla potente fotografia di Gherardo Gossi capace di restituire l’aspra bellezzadi Stromboli, Arsa è senza dubbio un’opera portatrice di messaggi esistenziali ed ecologici nel senso più ampio del termine. L’ecologia alla quale si allude infatti non è solo quella che tenta di contrastare l’onda anomala distruttrice della cultura capitalistica ma è anche un’ecologia dell’anima nella quale il contatto con la natura e lo stato contemplativo sono una strada per ritrovare quel silenzio interiore che l’umanità contemporanea non ha praticamente mai conosciuto.

Ad uno sguardo più attento però Arsa è anche metacinema, una riflessione sulle imponderabili e delicate dinamiche del processo creativo che in un mondo oramai pervaso dall’intelligenza artificiale sembra aver perso qualsiasi forma di autentica originalità. Non a caso uno fra i dialoghi più affascinanti che Arsa ascolta è quello proferito da uno rei tre turisti, regista, che ammonisce la sua ragazza di portare rispetto all’incoscio e a tutto ciò che lo attiene, compreso il metafisco. Nel farlo racconta dell’oramai più che noto rapporto fra Fellini e Gustavo Rol (narrato anche nel documentario Enigma Rol di Anselma Dell’Olio) a cui il regista era legato da una profonda amicizia e che consultava regolarmente per la sua produzione cinematografica. Una riflessione su come i processi artistici e creativi dipendano strettamente da tutto ciò che vi è di ignoto nella psiche umana e nel l’universo intero e su quanto sia fondamentale preservare la delicatezza degli stessi dalla brutalità della cultura contemporanea.

La figura di Arsa diventa quindi in questa dimensione una allogorica rappresentazione dell’anima junghiana, che vive in solitudine a contatto con quel mare che è da sempre uno dei simboli più potenti dell’inconscio, e che solo nel silenzio è capace di far emergere dalle profondità marine meravigliose opere d’arte. I mostri da cui la protagonista infatti è spaventata fin da piccola finiscono per essere gli aspetti più meravigliosi della sua esistenza, che solo l’amovorevole sguardo di un artista sa trasformare.

“Io sono questo”

Arsa

Arsa un’opera estrema, sognante, dal forte impatto poetico, un’esperienza sensoriale e profondamente simbolico dentro la vita di una ragazza che ha scelto l’essenzialità come forma di resistenza e identità.

Arsa, già nei cinema a partire dal 24 aprile 2025, prosegue il suo tour estivo al festival Ekrani i Artit a Scutari in Albania, il 22 giugno a Singapore per la 23ª edizione dell’Italian Film Festival, il 21 e 22 giugno al Cinema Farnese e il 30 giugno al Cinema Troisi di Roma,

Ancora a Luglio il film sarà proiettato il 12 e 13 luglio sarà a Pantelleria, al Cinema San Gregorio, il 15 luglio aprirà il Festival del Cinema di Tavolara, il 18 luglio approderà a Salina, in occasione del SalinaDocFest e al Mart di Rovereto all’interno del programma estivo di cinema all’aperto, il 24 luglio Castiglione del Lago, in Umbria per tornare il e il 3 agosto a Stromboli, dove tutto ha avuto inizio. Il viaggio proseguirà fino a fine agosto, con una tappa speciale nel cuore della laguna veneziana, al Cinema Galleggiante il 31 agosto, per concludersi il 4 settembre a Capri, nell’ambito del Festival del Paesaggio.

Regia: Nicolò Massazza, Iacopo Bedogni Sceneggiatura: Iacopo BedogniNicolò MassazzaGiorgio Vasta Fotografia: Gherardo Gossi con: Gaia Zohar Martinucci, Jacopo Olmo Antinori, Tommaso Ragno, Lino Musella, Luca Chikovani, Giovanni Cannata, Michele Sinisi, Maziar Firouzi, Matilde Schiaretta Produzione: Eolo Films Productions e Alción in collaborazione con Rai Cinema Distribuzione: Piper Film Paese: Italia Anno: 2024 Durata: 96 minuti

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