The Legend of Ochi: arriva in sala l’affascinante fantasy d’esordio di Isaiah Saxon, presentato in anteprima al Sundance Film Festival.
Yuri è una ragazza introversa e arrabbiata che vive con suo padre in un villaggio dell’immaginaria isola di Carpathia. E’ stata cresciuta e istruita fin dall’infanzia come tutti i suoi compaesani a non uscire di casa al calar del sole e a temere gli Ochi, una spaventosa razza di primati blu capaci di particolari vocalizzazioni musicali i quali abitano le foreste della zona e sono accusate dalla popolazione di violenze e malefatte. Durante una delle battute di caccia di Ochi che suo padre frequentemente organizza, Yuri trova un cucciolo ferito non può fare a meno di accudirlo. Decide quindi di intraprendere un pericoloso viaggio per aiutarlo a ritrovare la sua famiglia, una missione che finirà per intrecciarsi con la sua personale ricerca di riconciliazione con la propria famiglia portando alla luce molti dei lati oscuri della sua infanzia e che metterà fortemente in discussione le credenze della sua comunità.
Uno degli innegabili punti di forza di The Legend of Ochi è sicuramente riconducibile al suo stile visivo retrò e l’approccio artigianale alla narrazione che lo rende un tributo d’amore spassionato al cinema fantasy classico anche grazie alla scelta di utilizzare effetti speciali tradizionali come pupazzi animatronici, pitture matte e scenografie reali (tutte le riprese sono state fatte in Romania come richiama Carpathia, l’isola immaginaria in cui è ambientato il film). Tanto per fare un esempio Il design pensato per dare vita agli Ochi è una piccola meraviglia tecnologica ed espressiva, in particolare il cucciolo di Ochi protagonista della pellicola è stato realizzato grazie al lavoro di sette burattinai. Altro punto di forza è sicuramente rappresentato dal cast stellare in cui sono presenti la giovane Helena Zengel, intensa come sempre, Willem Dafoe e Emily Watson, il cui talento non ha bisogno di alcuna presentazione, e la star di Stranger Things Finn Wolfhard.
Nonostante ciò non si può dire che The Legend of Ochi sia un film pienamente riuscito. La chiave narrativa scelta da Saxon in questo suo più che promettente esordio dietro la macchina da presa è caratterizzata da un apparato minimo di dialoghi e si affida principalmente alla potenza suggestiva delle immagini e della colonna sonora di David Longstreth. Un approccio che dà sicuramente vita ad un’esperienza cinematografica immersiva che invita lo spettatore a riflettere sul significato simbolico delle leggende e sulla relazione tra generazioni, esaltando l’aspetto estetico della pellicola ma che finisce per stridere con una trama decisamente troppo semplicistica.
Non si può dire infatti che scrittura brilli di originalità e che lo sviluppo dei personaggi sia particolarmente approfondito, caratteristiche che difficilmente saranno apprezzate dal fine palato degli amanti del fantasy oramai avvezzi a strati ben più sfaccettati di narrazione e simbolismo. Si fa riferimento tuttavia a tematiche esistenziali fondamentali quali il riconoscimento dell’Ombra interiore, simboleggiata appunto dalle creature selvagge che gli uomini tentano violentemente di sterminare, a rappresentare quella parte selvatica e naturale presente in ciascuno di noi che diventa un pericolo per sé stessi e per la società solo se rifiutata e negletta. Un’opera di rimozione personale e collettiva che è alla base di quei fenomeni pericolosi di proiezione alla base di quel razzismo che ha necessità di individuare un nemico esteriore a cui attribuire i bassi istinti irrisolti presenti nell’inconscio – collettivo e personale -.
In buona sostanza The Legend of Ochi è sicuramente un’opera visivamente affascinante coaudiuvata da un abbandante apparato di citazioni funzionali al fanservice che offre un’alternativa rinfrescante ai film fantasy contemporanei dominati dagli effetti digitali che spesso hanno un sapore eccessivamente artificiale. Una fiaba moderna che combina gli elementi classici del genere con una sensibilità contemporanea, che ha l’ambizione di restituire magia al racconto visivo ma che probabilmente non sarà apprezzata da tutti.
The Legend of Ochi vi aspetta al cinema dall’8 Maggio 2025 grazie a I Wonder Picturese e Unipol Biografilm Collection.
Regia: Isaiah Saxon Sceneggiatura: Isaiah Saxon Con: Helena Zengel, Finn Wolfhard, Willem Dafoe, Emily Watson Anno: 2025 Durata: 96 min Paese: USA Produzione: A24, AGBO, Encyclopedia Pictura, Neighborhood Watch, Year of the Rat, IPR.VC, Access Entertainment Distribuzione: I Wonder Pictures, e Unipol Biografilm Collection