La Zona d’Interesse – Recensione del Film di Jonathan Glazer con Sandra Hüller

La Zona d’Interesse – Recensione del Film di Jonathan Glazer con Sandra Hüller

La Zona d’Interesse (The Zone of Interest): presentato al Festival di Cannes 2023, alla Festa del Cinema di Roma e nominato cinque volte ai prossimi Oscar tra cui miglior film, miglior regia e miglior film internazionale, in uscita grazie a I Wonder Pictures l’attesissimo film di Jonathan Glazer.

Rudolf Höß, direttore del campo di concentramento di Auschwitz, sua moglie Hedwig (una sempre straordinaria Sandra Hüller) e i loro cinque figli trascorrono una pacifica quotidianità all’interno di una bellissima villa che costeggia il fiume, corredata da un orto curato ricco di fiori e una bella piscina. Un condizione sicuramente agiata, soprattutto se considerderiamo che la pellicola è ambientata in periodo di guerra, ma tutto sommato ordinaria se la villa non fosse situata all’interno dell’area di interesse (Interessengebiet), una zona adibita per oltre 25 miglia tutta attorno al campo di Auschwitz nel quale vivono coloro che si occupano della sua gestione.

La pellicola, adattamento del romanzo omonimo del 2014 scritto da Martin Amis, è il ritratto di una famiglia solida e dai buoni principi che lavora con amorevole dedizione alla costruzione del loro piccolo paradiso personale fatto di amore per le piccole cose e contatto con la natura. Un racconto che potrebbe quasi risultare eccessivamente ordinario se non fosse per alcuni particolari agghiaggianti. Il rumore costante del lavorio dei forni, le urla strazianti in sottofondo, i vestiti degli internati che arrivano in villa e che la padrona di casa e le collaboratrici domestiche si spartiscono, gli occasionali colpi di tosse che fanno i personaggi totalmente impegnati a vivere una vita fatta di benessere e feste eleganti.

Rudolf Höß tuttavia non è solo un padre e un marito amorevole, è anche uno direttore di campo di straordinaria efficienza, apprezzato dai suoi superiori che non esitano a proporne la sua promozione quando si rendono conto che la sua gestione ha contribuito alla eliminazione di un numero rimarchevole di deportati.

Una alta muraglia protegge i componenti della famiglia Höß dai prossimi orrori del campo, eppure nonostante tanta innaturale indifferenza non tutti i personaggi riescono con semplicità a schermarsi dalla banalità del male. In primis i bambini che nonostante tutto, almeno inconsciamente, non riescono a normalizzare la vista del fumo dei forni, le grida e la fuliggine sottile che si scorge dalle finestre che sembra neve. Anche altri personaggi non riescono a procedere nelle loro vite come se nulla fosse nonostante il campo proceda con una efficienza tutta tedesca, elaborando attraverso somatizzazioni o maldestri tentativi di riparazione ciò che accade intorno a loro. Ricordiamo che solo Auschwitz fu responsabile dello sterminio di oltre un milione di persone.

Una bellezza assoluta e straniante è quella che caratterizza La Zona D’Interesse che meritatamente corre agli Oscar 2024 nelle categorie più importanti. Una bellezza riconducibile non solo alla fotografia straordinaria in altissima definizione ma anche ad un incredibile lavoro di scrittura che per eliminazione restituisce la violenza costantemente in forma implicita e quindi forse in maniera più terrificante. Un linguaggio che ricorda altri straordinari autori della banalità del male come Alexandros Avranas (Miss Violence) o Michael Haneke.

La Zona d’Interesse colglie la sfida di raccontare una tragedia sconfinata così prossima a noi che però è stata ampiamente trattata nella cinematografia. Nonostante ciò riesce a rinnovare il suo messaggio che non parla di straordinarietà ma di ordinarietà attraverso una linguaggio sublime, una estetica straordinaria, un pathos fuori dal comune. Riesce quindi ad offrire una prospettiva del tutto inedita su quanto sia semplice anestetizzare quella che chiamiamo umanità e sulla banalità del male.

Una eccellente opera cinematografica, da vedere tassativamente su grande schermo per apprezzarne pienamente la magnificenza, che parla direttamente al nostro presente in cui la normalizzazione del male corre via social con il linguaggio dell’odio e della semplificazione populista.

La zona d’interesse (The Zone of Interest) è in uscita nelle sale italiane il 22 febbraio 2024 grazie a I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Regia: Jonathan Glazer Sceneggiatura: Jonathan Glazer ConSandra Hüller, Christian Friedel, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Sascha Maaz, Max Beck, Wolfgang Lampl, Ralph Herforth, Freya Kreutzkam Produzione: A24, Extreme Emotions, Film4 Productions, House Productions Durata: 106 minuti Anno: 2023 Paese: UK, Polonia DistribuzioneI Wonder Pictures

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