L’Hotel degli Amori Smarriti – Recensione

L’Hotel degli Amori Smarriti – Recensione

Maria (Chiara Mastroianni) e Richard (Vincent Lacoste) sono una coppia borghese parigina sposata da decenni che pur nell’affetto reciproci poggia la longevità della stessa sulle infedeltà che Maria non manca di concedersi con giovani di bell’aspetto. In questa routine matrimoniale Maria pensa di aver trovato il suo equilibrio di coppia ma quando Richard scopre le sue evasioni rimane terribilmente sconvolto dando inizio alla inevitabile disamina di tutti i fantasmi irrisolti della coppia.

Vincitore del premio Miglior Interpretazione Un Certant Regard al al 72° festival di Cannes per la intensa prova attoriale di Chiara Mastroianni, L’Hotel degli Amori Smarriti di Christophe Honorè ricordando vagamente le tematiche affrontate da La Belle époque, ma affronta la crisi di coppia con maggiore sincerità e con declinazioni molto più drammatiche del film di Nicola Bedos materializzando nella stanza d’albergo presa da Maria i fantasmi degli amori passati di questa coppia in una riflessione che è un turbinio di nostalgia e ricordi.

Un espediente narrativo di sicuro interesse che si concentra in particolare intorno alle figure di Richard da giovane e del suo grande amore giovanile che in un eccesso di sincerità narrativa rinuncia presto al potenziale comico del confronto con il passato della coppia virando verso la strada del rimpianto giovanile. La pellicola di Christophe Honorè tuttavia è una sincera e realistica riflessione sulle difficoltà dell’amore che però è un po’ troppo velata di malinconia. Un po’ come la struggente colonna sonora che accompagna lo spettatore anche a casa.

Regia: Christophe Honoré Con: Chiara Mastroianni, Vincent Lacoste, Camille Cottin, Benjamin Biolay, Stéphane Roger, Harrison Arevalo, Carole Bouquet Anno: 2019 Durata: 86 min. Paese: Francia Distribuzione: Officine Ubu

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