Sto Pensando di Finirla Qui – Recensione del film di Charley Kaufman

Sto Pensando di Finirla Qui – Recensione del film di Charley Kaufman

Sto pensando di finirla qui: L’ultima opera del regista e sceneggiatore di culto Charley Kaufman sulla piattaforma Netflix.

Tratto dall’opera letteraria di Iain Reidedita in Italia da Rizzoli, Sto Pensando di Finirla Qui descrive i primi passi di una giovane coppia, Lucy (Jessie Buckley) e Jake (Jesse Plemons), che si appresta a vivere il primo viaggio insieme per conoscere i genitori di Jake che vivono in sperduta casetta di campagna. Una gita che dovrebbe durare poche ore ma che presto si trasforma in un viaggio incredibile nell’interiorità umana e nella cultura contemporanea.

Il Premio Oscar e autore di culto Charley Kaufmanpropone con Sto Pensando di Finirla Qui, una riflessione cinematografica sulle complesse sfaccettature di una mente meravigliosamente profonda, caratterizzata da tratti depressivi e da un probabile disturbo mentale, attratta dalla conoscenza e dalla bellezza, la cui ipersensibilità potrebbe condurre a una vita di dolore e solitudine o una vita costellata di ricchezze interiori ed esteriori. Una opera che scandaglia la complessità umana come quella sociale della cultura contemporanea passando attraverso riflessioni filosofiche sul senso della vita.

Costruito come un thriller psicologico la pellicola vi avvale di un montaggio non lineare che allude al concetto del tempo come mera illusione umana e ad una ingente quantità di immagini simboliche, a tratti oniriche, attraverso le quali rappresenta il rapporto del protagonista con le immagini archetipiche della sua psiche, ma anche con i ricordi della sua infanzia affollate di immagini genitoriali, gli incubi adolescenziali, come anche il difficile rapporto con il femminile che è a tratti vivificante ma che potrebbe fatalmente trasformarsi in un incubo. Poetica e significativa l’immagine dell’inconscio del protagonista, rappresentato dallo scantinato della casa paterna, nel quale è presente anche l’ombra del protagonista contenente tutto ciò che poteva essere e non è stato: talenti e desideri soffocati da un contesto sociale e da un vissuto familiare nel quale vengono svalutate e derise.

Le chiavi di lettura di questa opera vanno anche cercate anche attraverso le numerosissime citazioni letterarie, artistiche e cinematografiche che la affollano. William Wordsworth con l’opera Ode intuizioni di immortalità nei ricordi dell’infanzia e Ossi di cane di Eva H. D., la struggente poesia citata a più momenti, alludono alle immagini dell’infanzia che influenzeranno la visione del mondo per tutta la nostra esistenza. Altre opere significative citate sono Ghiaccio di Anna Kavan, la pellicola del 1974 Una moglie di John Cassavetes, il capolavoro della pittura romantica ottocentesca Il Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich, visibile all’inizio della pellicola che offre un primo indizio sul significato complessivo dell’opera, come lo splendido dipinto Il mondo di Christina di Wyeth.

La pellicola propone anche una riflessione sui ruoli maschili e femminili nella contemporaneità, come anche specchio della relazione tra il femminile e il maschile nella psiche umana. Significativa da questo punto di vista la scena nella quale i protagonisti commentano una canzone negli anni 30 la quale secondo Lucy si parla di uno stupro mentre secondo Jake si narra semplicemente un appuntamento tipico di quei tempi come anche la rappresentazione di una scena di un finto film di Robert Zemeckis, volutamente ambigua ma perfettamente rappresentativa di tanta cinematografia che ha costruito il nostro immaginario. Una scena che potrebbe essere interpretata come incredibilmente romantica da alcuni ma che può anche essere intesa semplicemente come le azioni di uno stalker.  

Sto Pensando di Finirla Qui propone anche una critica al ruolo della cultura contemporanea che attraverso i mass media hanno instillato nelle menti dell’uomo contemporaneo il virus dell’inadeguatezza se non si sposa in tutto e per tutto il principio della produttività e dell’uomo come merce di consumo. Viene appunto citato Guy Debord con La società dello spettacolo e David Foster Wallace con Una cosa divertente che non farà mai più.

In ultimo i rimandi filosofici della pellicola riportano a considerare la vita di ciascuno di noi nella sua completezza accentandone tutte le sfaccettature le quali sono la inevitabile strada attraverso le quali siamo quello che siamo.

Regia: Charlie Kaufman Con: Toni Collette, Jessie Buckley, Jesse Plemons, Jason Ralph, David Thewlis, Abby Quinn, Colby Minifie, Hadley Robinson, Guy Boyd, Ashlyn Alessi Anno: 2020 Durata: 134 min. Paese: USA Distruzione: Netflix

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