The Book of Vision – Recensione della prima opera di finzione di Carlo Hintermann

The Book of Vision – Recensione della prima opera di finzione di Carlo Hintermann

The book of vision è la prima opera di finzione dell’allievo di Terrence Malick Carlo Hintermann presentata alla Settimana internazionale della Critica di Venezia, candidato a 3 nastri d’argento e al David di Donatello.

Cosa può spingere Eva, un brillante chirurgo a lasciare la sua promettente carriera per lo studio del medico prussiano settecentesco Johan Anmuth? Eva è ossessionata dallo scoprire quando e perchè la medicina ha smesso di ascoltare il paziente per prediligere lo studio degli organi, di ciò che è sotto la pelle umana dimenticando il suo legame con la psiche.

Attraverso lo studio degli scritti di Johan Anmuth Eva si rende conto che è proprio nel settecento che la “nuova” medicina, basata esclusivamente sullo studio dell’organo, ha scansato la vecchia dimenticando la dimensione psichica dei disturbi che possono anche essere riconducibili ai mali dell’anima.

Johan Anmuth nel suo Libro delle Visioni è infatti forse uno degli ultimi medici che annotava la storia personale, i sogni e le visioni di tutti i suoi pazienti, essendo convinto che solo in questo modo si potesse intraprende insieme al paziente la strada della cura. Una visione psicosomatica della medicina che solo recentemente sta tornando un auge grazie alla letteratura scientifica dedicata oramai abbondante e consolidata.

La contrapposizione fra queste due visioni della medicina fa il parallelo con la persecuzione della saggezza e le antiche arti femminili che proprio nel settecento videro concretizzarsi la demonizzazione della stregoneria che viene rappresentata nella pellicola dalla persecuzione di Maria, considerata una strega per via delle sue visioni e premonizioni.

Presentato alla settantasettesima mostra di Venezia e prodotto da Terrence Malick, The book of Vision è un meraviglioso percorso cinematografico metafisico, caratterizzato da un intreccio narrativo fra personaggi che si rencontrano fra i secoli perchè legate da legami emotivi e da missioni comuni dell’anima che si svolgono nel corso delle diverse vite.

Un cinema chiaramente debitore alla poetica e alla dimensione filosofica e spirituale di Darren Aronofsky e di Terrence Malick che è anche caratterizzato da una magnifica rappresentazione visiva che lo rendono una vera gioia per gli occhi da godersi assolutamente in sala.

Regia: Carlo Hintermann Interpreti: Charles Dance, Lotte Verbeek, Sverrir Gudnason, Filippo Nigro, Isolda Dychauk, Rocco Gottlieb, Justin Korovkin Anno: 2020 Durata: min. Paese: Italia, Regno Unito, Belgio Produzione: Citrullo International Distribuzione: Chili.

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