West Side Story – Quando un musical è un trattato sociologico – recensione

West Side Story – Quando un musical è un trattato sociologico – recensione

West Side Story:  Steven Spielberg firma l’adattamento del pluripremiato musical del 1961 vincitore di ben 11 premi Oscar.

Solo un regista realizzato come Steven Spielberg può avere il coraggio di adattare un musical tanto accalamato comeWest Side Story, una operazione che inevitabilmente dovrà confrontarsi con tutti quei fanatici del musical originele che generalmente mal tollerano qualsiasi forma di elaborazione della loro opera preferita. Un azzardo artistico che denota sicuramente grande padronanza, ambizione e un pizzico di follia ispirati probabilmente dalla contemporaneità di un’opera che, pur rappresentando un contesto sociale temporalmente molto lontano da noi, tratteggia questioni sociali purtroppo ancora di bruciante attualità.

Il musical di di Leonard BernsteinStephen Sondheim e Arthur Laurents è nato infatti in un contesto come quello americano degli anni cinquanta estremamente fiorente dal punto di vista sociologico, figlio di quella Scuola Sociologica di Chicago che ha fatto dello studio dei fenomeni sociali dell’urbanizzazione il suo fulcro, mettendo al centro della riflessione aspetti quali la devianza, la criminalità e l’immigrazione nei grandi agglomerati urbani. In questo contesto culturale meglio si comprendono famosissime sequenze nelle quali si illustrano, attraverso l’efficace linguaggio del musical, tante di quelle correnti interpretative che la fanno da padrone ancora oggi nel dibattito contemporaneo. Dalle leggittime aspirazioni alla mobilità sociale di coloro che emigrano contro rappresentazioni sociali vicine alle teorie delle subculture che colgono il divario e il mancato accesso alle opportunità di mobilità precluse in larga parte ai Bianchi. Approcci interpretativi alla criminalità che vanno dalle teorie ecologiche alle intrepretazioni più vicine alla teoria dell’etichettamento come ben descritto nella sequenza dell’arresto. A efficaci reppresentazioni di modelli di immigrazione diversi (irlandesi vs colombiani) passando per questioni legate al genere che inevitabilmente si legano alle esperienze di immigrazione e mobilità sociale vissute dai migrandi di oggi e di allora.

Una elaborazione artistica di una serie di correnti culturali che fa di questo musical un compendio sociologico, ben più efficace di tanti trattati accademici e di cui Steven Spielberg ha sicuramente apprezzato l’efficacia divulgativa, oltre che la grandezza in termini di intrattenimento, per la quale ha ritenuto rilevante dedicarsi ad un adattamento che portasse alle nuove generazioni la grandezza di questo musical che nel suo primo adattamento cinematografico portò a casa ben 11 statuette.

Una operazione artistica a nostro avviso assolutamente riuscita dettata probabilmente anche dal legame personale che lega il regista ad un musical tanto amato dai suoi genitori.

West Side Story è in uscita nelle sale italiane a partire dal 23 dicembre 2021.

RegiaSteven Spielberg ConAnsel Elgort, Rachel Zegler, Ariana DeBose, David Alvarez, Mike Faist, Josh Andrés Rivera, Ana Isabelle, Corey Stoll, Brian d’Arcy James, Rita Moreno Paese: USA Durata: 156 minuti DistribuzioneWalt Disney Studios Motion Pictures Anno: 2021

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